Un Livorno Diamanti-dipendente

23.09.2018 12:33 di  Davide Lanzillo  Twitter:    vedi letture
Un Livorno Diamanti-dipendente
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Livorno – Un punto che è oro colato. Sì, perché a Cosenza, su un campo ai limiti della praticabilità, gli amaranto hanno offerto la loro peggior prestazione di questo inizio di stagione. Un Livorno impacciato, remissivo, in balìa totale dell’avversario nei primi quarantacinque minuti, mai capace di far rifiatare la retroguardia, sempre in costante apprensione. Poi, per fortuna, nella ripresa le cose sono andate un po’ meglio, soprattutto con l’ingresso di Alessandro Diamanti: con in campo Alino, si è accesa la luce. E questa sembra essere la costante di queste prime partite: con Diamanti in campo il Livorno è una squadra, senza Alino un’altra. E non è un bene, anzi: proprio questo è il più grande limite degli amaranto fino ad ora, incapaci di trovare alternative e di rendersi pericolosi senza il loro numero 23. Insomma, c’è la sensazione di essere un po’ troppo Diamanti-dipendenti. Anche perché in attacco questa squadra fa fatica, troppa fatica. Né Kozak Raicevic ad oggi sono riusciti a dare una mano concreta: lenti, macchinosi, lontani dalla miglior condizione e non in grado di tenere alta la squadra. Speriamo che con il tempo il loro rendimento si alzi. Adesso, però, di tempo non ce n’è molto: già martedì si tornerà in campo, quando al Picchi arriverà un altro avversario ostico, quel Lecce che, nonostante sia una neopromossa, non nasconde le proprie ambizioni. Ma il Livorno non può più sbagliare: urge trovare il primo acuto del campionato. E per farlo deve ripartire dalla reazione di orgoglio vista nella ripresa a Cosenza. E da Alino Diamanti.