Livorno - Giornate frenetiche quelle appena trascorse, che fanno da preludio alla gara contro l'Entella e all'inizio del girone di ritorno.
A prima vista un copione già visto e rivisto; il presidente stanco che vuole vendere, le offerte più o meno valide presentate all'attuale proprietà, il tempo che passa e il mercato che ristagna. Tutto nella norma per un tran tran che dura da quasi 15 anni, facendoci rimpiangere l'unico vero colpo di gennaio della gestione Spinelli, quel Dario Passoni ultimo tassello verso l'annata della promozione in Serie A A.D. 2004.
La realtà è che pur nel suo clichè il copione abbia visto colpi di scena di un certo interesse, se non per le sorti della squadra amaranto, quantomeno per noi tifosi, avidi lettori e commentatori delle vicende della nostra soap opera preferita.
Abbiamo un presidente sdoppiato, in versione dr. Jekyll/Mr. Hyde; da un lato l'inossidabile sciu Aldo ottuagenario e con la verve dei giorni migliori, tanti proclami pochi soldi da spendere -sic-, dall'altra il rampollo della dinastia Roberto, disamorato - o per meglio dire astioso - verso la piazza e verso quel mondo del calcio che è stato costretto a digerire suo malgrado quotidianamente per oltre 40 anni.
Mentre Spinelli senior rilancia, continuando a dire che non ci sono i presupposti per un passaggio di mano e che lui è lungi dal mollare la presa, il figlio prima rilascia dichiarazioni polemiche verso la piazza e la stampa, poi ritratta cercando di riparare al danno. Risultati da rivedere, ma quantomeno lo sforzo va apprezzato, e sarebbe opportuno lasciare il beneficio del dubbio ad una persona che sta cercando pur sempre di portare avanti le aziende di famiglia.
In tutto questo psicodramma familiare entra in tackle deciso la piazza,fomentata in primis da una stampa feroce capitanata dagli ostracizzati dalla famiglia Spinelli, che non perde occasione per una critica ad oltranza di società e giocatori e auspicano un cambio al vertice magari per mezzo di una delle millemila trattative di cui sono testimoni diretti.
Tante le trattative più o meno valide, più o meno veritiere riportate, sulle quali si dovrebbe anche fare molta chiarezza vedendo se effettivamente si è parlato di millantatori o di società solide in grado di sostenere gli alti costi di una società professionistica. Ad ogni modo, tra Argentina, Hong Kong, pagamenti di voli e offerte di magliette varie, qualche risata sdrammatizzante ce la siamo anche fatta (senza farci mancare il Mister X intenzionato a rilevare tutto e subito ancora da scoprire).
L'unica vera trattativa e a quanto pare giunta ad un punto d'arrivo (notizia di stamane) è quella dell'acquisto da parte dell'imprenditore Ciuffarella del 20% delle quote della società amaranto. Imprenditore edile, noto nel mondo del calcio per aver costruito quel gioiellino che è lo stadio Stirpe di Frosinone, avrebbe interesse a mettere le mani sulla cittadella dello sport per valorizzare quello che è un patrimonio per la città. A quanto pare la scelta di Cozzella come DS sia venuta dai suoi stretti collaboratori, e non si esclude un eventuale ingresso di soggetti terzi in società.
Questa la versione ufficiale; per dirla in parole povere la montagna ha partorito un topolino.
Ora c'è da fare mercato, e in fretta visto che tutte le dirette concorrenti si sono mosse anche acquistando nomi importanti mentre dalle nostre parti di parla di giovani, svincolati e compagnia bella.
Piena fiducia nell'operato di un direttore sportivo che da subito ha mostrato chiarezza di idee e concretezza (come non si vedeva da tempo), e consapevolezza del fatto che venire a giocare in una squadra ultima a 9 punti dalla zona salvezza è impresa vietata ai deboli di cuore e che solo chi ha poco o nulla da perdere può permettersi di affrontare.
to be continued....
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