Sempre più nel tunnel

12.03.2017 14:14 di Lorenzo Corradi   vedi letture
Sempre più nel tunnel
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Livorno - No, non se ne esce. Il Livorno continua a essere dentro ad un tunnel in cui è pure difficile intravedere la luce. Ad Arezzo arriva la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, il declassamento al quarto posto e le inseguitrici cominciano a farsi minacciose, a cominciare da quel Giana Erminio tanto preso in giro per il nome, ma che inanella la quinta vittoria di fila e recupera agli amaranto la bellezza di undici punti in un mese ed ora a meno uno. Intendiamoci, il derby cromatico gli aretini se lo sono aggiudicati grazie ad un eurogol del barbuto Moscardelli, altrimenti è probabile che avremmo assistito ad uno zero a zero con tantissimi sbadigli, visto che pure la squadra di Sottili ha dimostrato di vivere un periodo decisamente poco brillante. Il punto è che l'Arezzo almeno su Moscardelli (e tutto il bagaglio d'esperienza che la punta si porta dietro) può contare per scardinare le retroguardie avversarie, mentre il Livorno no. Bye bye Cellini fino a giugno - luglio, Maritato e Murilo spaesati, Calil fuori condizione, Dell'Agnello che non punge. Morale: ieri la quarta gara consecutiva a secco di reti dopo Giana, Renate e Siena. Tra poco dovrebbe tornare Vantaggiato, ma il brindisino pare proprio incappato in un'annata in cui tutto sembra andargli male. Inoltre l'infermeria sembra non conoscere pace: rientrato Benassi, in procinto di farlo Giandonato, pure Venitucci non dovrebbe averne ancora per molto, ma ieri si fanno male Maritato e Luci le cui condizioni verranno verificate nelle prossime ore. In questa situazione è assurdo, come qualche tifoso fa, chiedere la testa di Foscarini. Siamo stati tra coloro che non hanno condiviso certe scelte tecniche nelle ultime uscite, ma quando un allenatore si trova costretto ad inventare Ferchichi trequartista dietro i due attaccanti, vuol dire che è rimasto con zero alternative. Ovvio, quindi, che dopo il fischio finale si cerchi di concentrarci sui progressi fatti dalla difesa che in effetti ha concesso le briciole. Dispiace ammetterlo, ma è difficile essere ottimisti in questo momento. Servirebbe la classica vittoria risicata, magari rubacchiata, ma comunque in grado di ridare autostima ai ragazzi, un po' come successe nel girone d'andata con la goleada al Prato. Anche perché il problema del Livorno è anche di natura psicologica, sorto dopo il ko contro il Como e la sequela impressionante di infortuni che da lì ha ripreso inesorabilmente il via. Inoltre tra sei giorni al "Picchi" c'è la Viterbese, squadra di quel Piero Camilli che quando vede l'amaranto diventa una furia e che a 41 punti intende continuare a sperare in un piazzamento play-off, cercando il riscatto dopo lo 0-2 interno contro il Pro Piacenza. Ad oggi ci acconteremmo di passare una settimana senza notizie negative da Tirrenia. In questo momento ci si attacca a tutto pur di poter iniziare a vedere un piccolo bagliore in fondo a quel tunnel.