L'ora della riscossa

09.07.2016 17:26 di Luca Aprea Twitter:    vedi letture
Raduno Livorno 2016/17
Raduno Livorno 2016/17
© foto di www.livornocalcio.it

Livorno - Sabato 9 luglio 2016, una data da segnare sul calendario della storia recente amaranto. Dopo la disastrosa stagione culminata con il ritorno in Serie C dopo 14 anni nel Paradiso del calcio il Livorno oggi si è radunato per riconquistare il posto che merita. Le ferite provocate da una retrocessione clamorosa sono ancora aperte, le macerie ancora visibili e la recente notizia del fallimento del Lanciano, esecutore materiale del delitto, suona quasi come una beffa.

Nonostante tutto occorre ripartire. Rialzarsi. Scrollare la polvere di dosso dalla maglia amaranto e tornare ad onorarla dopo lo scempio della passata stagione. Il ritorno di sua maestà Igor Protti in società è la migliore garanzia in tal senso. Lui sa cosa vuol dire indossare quella casacca e sarà il migliore “interprete” del popolo amaranto nei confronti della squadra ma anche della società. Il Principe Igor è uomo di sani principi, non un parafulmine come da molti temuto. Ma se disgraziatamente dovesse accadere sarà lui il primo a farlo presente e a trarne le dovute conclusioni.

Gli ultimi giorni hanno regalato i primi veri colpi di mercato: il portiere Falcone dalla Samp, il difensore Toninelli dal Bassano, gli attaccanti Cellini e Di Curzio rispettivamente da Spal e Avezzano. Ad eccezione del primo tutti arrivano in amaranto a titolo definitivo . E questa è già un'apprezzabile inversione di tendenza. Di questo gruppo sicuramente il colpo più pesante quello di Cellini, punta di grande esperienza che conosce la categoria ed è stato protagonista della trionfale cavalcata della Spal con 21 reti in 28 presenze. Uno score di tutto rispetto. Se al suo fianco verrà confermato Vantaggiato l'attacco amaranto sarà decisamente “pesante” per la categoria. Anche perchè nella batteria delle punte di Foscarini ci saranno anche due giovani livornesi come Favilli e Dell'Agnello. Soprattutto dal primo, già nel giro delle nazionali giovanili azzurre, ci si aspetta molto.

Già i livornesi. Ecco un altro tasto su cui battere forte. Oltre alle due punte già citate in rosa ci sono anche capitan Luci, Moscati e Gonnelli. A loro ci sentiamo di aggiungere Lambrughi, che ormai “ha la pelle amaranto” e Gasbarro che con questa maglia ci è cresciuto. Dispiace non vedere in questo gruppo Emerson, un giocatore che a livello di "livornesità" non è secondo a nessuno e avrebbe potuto ancora dare molto. In ogni caso dai "veterani" deve arrivare un contributo forte in termini di personalità: toccherà a loro far capire subito che la maglia del Livorno non è una figurina da scambiare alla prima occasione. Dovranno contribuire a cementificare il gruppo, operazione miseramente fallita lo scorso anno.

In questo senso un ruolo importante lo avrà ovviamente mister Foscarini. Il tecnico abituato a squadre a trazione familiare come Cittadella e Pro Vercelli per la prima volta si dovrà confrontare con una “piazza calda”. La sua sfida è la nostra sfida. Per la prima volta si presenta alla guida non di una “outsider” ma di una “big”. L'esperienza e la determinazione non gli mancano, potrebbe essere lui l'uomo giusto per aprire un ciclo. L'importante sarà non metterlo sulla graticola alla prima difficoltà, Foscarini è un allenatore con una precisa idea di calcio. E le idee, si sa, hanno bisogno di tempo.

La strada è tracciata, ora si torna a correre e sudare per la maglia amaranto. La delusione del popolo labronico deve trasformarsi in benzina pronta a caricare la squadra. Siamo caduti tante volte e ci siamo sempre rialzati. E giunto il momento di rialzare la testa. La passione non retrocede.