Come l'acciaio

16.09.2017 11:37 di Davide Lanzillo Twitter:    vedi letture
Come l'acciaio

Livorno - “Come l’acciaio resiste la città”. Vogliamo iniziare da qui, questa riflessione, da quelle parole esposte in uno striscione dai tifosi amaranto presenti a Vercelli. Quegli stessi tifosi che, fino a poche ore prima, erano a spalare il fango nelle strade di una città ferita, devastata. Ecco perché la partita contro i grigi piemontesi non poteva essere una gara qualsiasi: troppo fresca la ferita, ancora troppo forte il dolore. Eppure Livorno non crolla, anzi, cerca immediatamente di rialzarsi. E la squadra, sul campo, diventa l’emblema di una città che non muore. Sì, perché quella vista in campo contro l’Alessandria è stata una squadra coraggiosa, combattente, con quel fuoco dentro che, da sempre, caratterizza il vero spirito livornese. Una squadra pressoché perfetta, soprattutto nei primi quarantacinque minuti di gioco, quando la strepitosa rete di Maiorino e la doppietta di un ritrovato Vantaggiato mettono al tappeto un’Alessandria frastornata, stordita dalla compattezza della formazione amaranto. Una squadra che lotta, che morde, che non ha paura di aggredire l’avversario, con meccanismi che sembrano già funzionare quasi a memoria. Tre reti che mandano un messaggio al campionato, un messaggio forte, inequivocabile: guai a sottovalutare questo Livorno o saranno danni, per tutti. E soprattutto una vittoria che è il grido di un’intera città: Livorno è ancora viva!